Giancarla Codrignani

Bologna 1930 - vivente
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Giancarla Codrignani nasce a Bologna in una famiglia fortunata, come lei stessa ama dire. Una famiglia in cui riceve un’educazione severa, ma piena di amore, in grado di costruire quel plafond di sicurezza che l’accompagnerà in tutte le scelte importanti della sua vita. Il padre Duilio, antifascista rigoroso, laico di cultura socialista e membro di Giustizia e Libertà paga come tributo alla sua coerenza politica, una vita professionale difficile, da impiegato precario, ma trasmette a Giancarla la passione civile.
La madre Egle, casalinga suo malgrado, credente in modo molto personale, quasi un’antesignana del Concilio, la educa ai valori della fede ma anche dell’autonomia e dell’autenticità. Una donna capace di ironia che commentava le prime battute inaspettate della figlia adolescente dal carattere deciso, con un «forse abbiamo esagerato!» rivolta al marito.
Ed entrambi gli insegnamenti dei genitori resteranno una specie di filo rosso attorno a quale si snoderà la lunga e ricca “vita activa” di Giancarla.
Le difficoltà economiche della famiglia non sono vissute come un limite, sua madre amava ripetere del resto: «siamo poveri ma viviamo come se fossimo ricchi», con molti libri a disposizione.
Giancarla frequenta quindi il Liceo Classico Minghetti mostrando subito passione per lo studio, in particolare dei classici e si laurea brillantemente nell’Ateneo bolognese in Lettere Classiche. Inizia precocemente la sua attività di insegnante proprio con un incarico al suo vecchio liceo, evento abbastanza raro all’inizio della carriera, e pubblica per le edizioni dell’Università il Codice 2744 di Catullo che risulta firmato Ioanna Carola Codrignani.
Svolgerà con passione, ritornando alla scuola dopo i dodici anni di interruzione parlamentare, la professione di insegnante nei licei, formando generazioni di studenti, e diventando loro punto di riferimento non solo per le sue materie, ma più in generale per un’educazione alla cittadinanza che farà di lei un’insegnante amatissima, anche negli anni difficili del movimento degli studenti dal ‘68 in poi. Parallelamente inizia anche la sua partecipazione alla politica come indipendente nelle liste della Democrazia Cristiana ai primi consigli di quartiere di Bologna. Sempre come indipendente passa poi al gruppo 2 Torri, (Partito Comunista e Partito Socialista). E in questa veste, nel 1976 viene eletta in Parlamento dove resterà fino al 1987 per tre legislature, dedicandosi ai temi più delicati dell’agenda politica delle donne: l’interruzione di gravidanza,la ratifica della Convenzione internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni contro le donne, la violenza contro le donne e la loro situazione nel sud del mondo. Membro delle Commissioni Esteri e Difesa si occupa dei problemi della pace, della guerra e degli armamenti e partecipa a un gran numero di missioni internazionali, soprattutto in paesi attraversati da conflitti e in aree difficili del mondo: testimone delle prime elezioni libere in Nicaragua, visita il Cile durante lo stato d’assedio imposto da Pinochet, conosce le Madri della Plaza de Mayo in Argentina e altre diverse realtà dall’Africa all’Asia. La sua opera è stata riconosciuta dall’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, è stata Presidente della Lega degli Obiettori di Coscienza e si può considerare una delle figure più rappresentative della cultura italiana della non violenza.
Per tutta la sua vita, ancora oggi attivissima su più fronti, in particolare quello della difesa dei diritti e della Costituzione, Giancarla tiene insieme la passione civile della politica con la sua profonda fede, capitalizzando in un certo senso i valori trasmessi da entrambi i genitori. E se per il suo percorso spirituale incontri importanti sono stati quelli con il cardinale Giacomo Lelcaro e la Pax Christi di Monsignor Bettazzi, per il suo impegno civile è a Lelio Basso e al suo Tribunale Russell che deve la vocazione ai grandi temi della politica internazionale.
A Bologna Giancarla diviene punto di riferimento di tutte le donne impegnate nel movimento femminile e femminista, entra dai primissimi anni nell’Associazione Orlando e partecipa attivamente alla vita e alle attività del Centro di documentazione delle donne, occupandosi soprattutto degli scambi internazionali. Dal 1994 al 1999 viene nominata Consigliera per i problemi di genere dal sindaco Walter Vitali dando vita a molte iniziative per promuovere una politica femminile nell’amministrazione.
Ma la sua vita è stata molto ricca anche di amicizie, affetti profondi e qualche amore che non si è mai trasformato in matrimonio o convivenza, facendo di lei una single senza rimpianti.
Autrice di moltissime pubblicazioni su diverse riviste e quotidiani ne ha raccolto le più significative nel volume Ottanta, gli anni di una politica, pubblicato nel 2010 da Servitium con una bella introduzione di Stefano Rodotà.
Nel 2011 la città di Bologna con gratitudine le ha conferito il premio Nettuno d’oro riservato ai cittadini illustri. Per l’enciclopedia delle donne ha scritto le voci dedicate a Bertha von Suttner e ad Adriana Zarri.

Fonti, risorse bibliografiche, siti

I suoi articoli su:

Il paese delle donne

Golem l'Indispensabile

Incontri di “Fine Settimana”

Annamaria Tagliavini

Laureata in Filosofia, dal 1994 dirige la Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna, femminista, da lungo tempo è impegnata nel campo dell’informazione e della documentazione di genere. Fa parte dell’Associazione Orlando e di importanti organizzazioni femminili e femministe internazionali come WINE - Women Information Network Europe e Know How on the World of Women Information Conference Permanent Comittee.

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