Lou Salomè

San Pietroburgo 1861 - Gottinga 1937
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Lou, dimuinitivo di Louise, nacque il 12 febbraio del 1861 a San Pietroburgo, in Russia, quando la famiglia, originaria della Francia meridionale, in fuga dopo la cacciata degli Ugonotti, vi si stabilì nel 1810.
Il padre abbracciò la carriera militare e lo Zar Nicola I, per premiare il suo valoroso comportamento, lo elevò all’aristocrazia ereditaria.
Lou Andreas crebbe in un ambiente maschile con cinque fratelli più grandi di lei e sviluppò un gran desiderio di libertà. Fu autodidatta, ma per qualche tempo subì l’influsso del pastore Hendrik Gillot dell’ambasciata olandese a San Pietroburgo. Anche grazie a lui acquistò un notevole livello culturale. Nel 1880 si trasferì a Zurigno e poi a Roma, nel 1882. Qui Malwida von Meysemburg la accolse tra le sue amicizie e la presentò ai filosofi Paul Rée e Nietzsche. In una lettera che indirizzò a Nietzsche così disse di lei: «Una fanciulla molto singolare,la cui conoscenza, come in altri casi, io devo al mio libro, mi sembra sia giunta nel pensiero filosofico all’incirca agli stessi risultati cui è giunto Lei.»
Quando Nietzsche la conobbe ne rimase affascinato e se ne innamorò. Così pure Paul Rée. Ma Lou oppose un rifiuto ad entrambi, accettando invece di restare loro amica per discutere di filosofia. Ne seguì un intenso scambio epistolare e il filosofo Nietzsche la definì «acuta come un’aquila e coraggiosa come un leone».
Successivamente seguì un burrascoso addio. Lou andò a vivere per cinque anni con Paul. Furono gli anni in cui Nietzsche scriveva Così parlò Zarathustra.
Più tardi Lou sposò Friedrich Carl Andreas, ma non rinunciò alla sua vita in continuo movimento: Berlino, Monaco, Parigi, Vienna. Il marito la presentò, dopo la scomparsa, nel suo saggio My sister, my spose con queste parole: «Fu un Faust in gonnella, poco interessata a gingillarsi con parole vuote. Quello che voleva era scoprire la forza nascosta che regge il mondo e ne guida la corsa: conoscerla, farla propria, amarla. »
Nel 1897 Lou ebbe una relazione sentimentale con Rainer Maria Rilke. La relazione durò quattro anni. Con lui fece due viaggi: in Russia nel 1899 e nel 1900. Quando l’amore finì, lei gli scrisse: «Vai incontro al tuo dio oscuro. Egli potrà per te quello che io non posso più: egli ti può consacrare al sole ed alla maturità»
Rilke morì di leucemia, a 51 anni. Il poeta l’aveva cantata con accenti sublimi: «Fosti la più materna delle donne. Fosti un amico come lo sono gli uomini. Una donna, sotto il mio sguardo. E ancora più spesso una bambina. Fosti la più grande tenerezza che ho potuto incontrare. L’elemento più duro contro il quale ho lottato. Fosti il sublime che mi ha benedetto. E diventasti l’abisso che mi ha inghiottito».(1910)
Nel 1911 Lou prese parte al Congresso della Società psicanalitica di Vienna dove conobbe Freud.
Al termine degli studi divenne lei stessa psicoterapeuta. Fu in questa città che incontrò Anna Freud. Quando le due donne si conobbero per la prima volta Anna aveva solo ventisei anni e Lou sessanta. Ciò che le legava era la passione per la psicanalisi e la presenza nella loro vita del grande Sigmund.
Da poco, curato da Francesca Molfino, è uscito per le edizioni La Tartaruga un epistolario: Legami e libertà, lettere di Lou Andreas Salomé a Anna Freud che rivela la loro grande amicizia e il forte legame di entrambe con il padre della psicanalisi. Anna era la sua quinta figlia: abbastanza introversa,legatissima al genitore e da lui in analisi: sei volte alla settimana, alle 10 di sera.
Il padre disse di lei: «La più dotata e colta dei figli, con un bel carattere pieno di interessi, teso ad imparare, a vedere, a capire il mondo.»
Lou invece così descrisse Anna: «Anna ha un comprensibile desiderio di amicizie femminili(..) Per inciso con mia grande gioia è fiorente ed allegra (…).Vorrei solo che trovasse ben presto l’occasione di sostituire l’attaccamento al vecchio padre con uno più duraturo (…) Riesce in tutti i campi,tranne che non ha avuto la fortuna d’incontrare l’uomo adatto per lei.»
Lou, abile scrittrice, compose, nel 1894, un’acuta biografia di Nietzsche nella quale con intuizione profonda rese bene l’essenza del grande filosofo. Altri suoi saggi importanti sono: Erotismo e L’umano come donna: nel primo afferma che l’amore sessuale, il fervore religioso e la creazione artistica sono un’unica espressione della forza vitale che ci governa, nel secondo difende l’autonomia femminile, convinta che essa sia superiore a quella maschile. Infatti, lei dice, spetta alla donna scegliere il compagno della vita ed aiutarlo. La sua produzione è vasta e complessa come il suo carattere. Ricordiamo tra le sue opere: Il mito d’una donna, Biografie dell’inconscio, L’azzurro del cielo, Saggi sull’amore, Devota ed infedele. Nonostante la sua fama di intellettuale libera e combattiva, passionale, irrequieta e anticonformista, restò accanto al marito Andreas fino alla morte che la colse all’età di 76 anni, nel sonno.
La sua produzione saggistica fu ricchissima e sarebbe impossibile riproporla qui. Ricordiamo qui la costante attenzione di scrittori, filosofi e psicanalisti sulla sua figura e sulle sue opere. Anche il mondo dello spettacolo ha tratto ispirazione dalla sua vicenda: Liliana Cavani ha realizzato un film ispirato alla sua biografia: Al di là del bene e del male (1977), Giuseppe Sinopoli un’opera teatrale: Lou Salomé (1981), libretto di Karl Dietrich Gräwe.

Fonti, risorse bibliografiche, siti

Gaetanina Sicari Ruffo

Docente e pubblicista, collabora a diverse riviste culturali. È associata a Nuovo Umanesimo Onlus di Reggio Calabria, sua città natale. Ha pubblicato una raccolta di racconti e numerosi saggi. Le ultime sue pubblicazioni trattano della questione femminile: Le donne e la memoria, Reggio Calabria, Città del Sole 2006, (Prog. Edit. di Daniela De Blasio) e Il voto alle donne, Roma, Mondeditori 2009 (con una nota introduttiva di Luciano Canfora).

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