Laureata in matematica a 19 anni, nel 1973 ottiene il dottorato in genetica all’università della California, a Berkeley, con un modello teorico il quale prevede che noi e gli scimpanzé abbiamo tra 98 e 99% di geni comuni. Dopo un periodo di ricerca all’università di San Francisco, diventa professore a Berkeley, che lascerà nel 1996 per l’università di Washington, a Seattle.
D’estate insegna da volontaria all’università di Santiago e nel 1973, dopo il golpe contro il governo Allende, vede i militari rastrellare i suoi studenti, da allora non ha più smesso di militare contro guerre e dittature. All’inizio degli anni Ottanta è a Buenos Aires dalle nonne della Plaza de Mayo che cercano di rintracciare i nipotini desaparecidos. Dalle gocce di sangue prelevate ai parenti crea un test per accertare in quale famiglia erano nati i ragazzi che i militari rivendicano come figli propri. Con un test simile smentisce il presidente Reagan, dimostrando che è stato un battaglione allenato dall’esercito americano e non i guerriglieri ad aver sterminato i 750 abitanti di El Mozote nel Salvador. E così in Bosnia, in Ruanda o in Medioriente per conto del Tribunale internazionale per i crimini contro l’umanità, o in California per aiutare i braccianti messicani che si ammalano di tumore nei campi irrorati con erbicidi e pesticidi.
Milita anche contro la “privatizzazione” dei geni umani. Paradossalmente nel 1990 è stata lei a identificare il gene BRAC1 e le mutazioni ereditarie che contribuiscono al cancro al seno. A clonare il gene però, è un ricercatore dell’università di Salt Lake City. Dieci anni dopo la società Myriad Genetics, anch’essa di Salt Lake City, mette in commercio un test per determinare la percentuale rischio di tumore al seno, sfruttando un brevetto che le attribuisce il monopolio del gene e di qualsiasi metodo per la sua analisi. Myriad si ritiene anche titolare del gene BRCA2 identificato insieme a Mary-Claire King da ricercatori inglesi dell’università di Cambridge, perché ha acquistato la spin-off che ne aveva la licenza. Ma l’università fa valere in tribunale che il brevetto è suo e in attesa che la causa si concluda, lo regala alla fondazione Cancer Research UK. L’Ufficio brevetti europeo che nel 2001 aveva riconosciuto quelli di Myriad, ritorna sulla propria decisione ed esclude il BRCA2. A Mary-Claire King non basta. Con i ricercatori dell’Istituto Curie identifica decine di mutazioni su altri sette geni del cancro al seno e alle ovaie, e l’Istituto ne deriva un test molto più preciso e al prezzo di 650 euro, invece dei 3.000 dollari necessari per quello Myriad.
L’azienda ne vende lo stesso da 35 a 38 milioni all’anno, con alti margini di profitto garantiti dal fatto che negli Stati Uniti nessun brevetto americano su un gene umano è mai stato invalidato – ne sono stati concessi 20 mila, quasi tutti negli Stati uniti che difendono strenuamente la propria “economia basata sulla conoscenza”; sono il primo produttore ed esportatore al mondo di proprietà intellettuale, e non solo nel settore biotech, si pensi a Microsoft o a Google.
Nel maggio 2009 però, associazioni di ricercatori, medici, pazienti e volontari, fondazioni e private cittadine, e l’American Civil Liberties Union intentano una causa non a Myriad, bensì all’Ufficio brevetti statunitense per aver concesso a un “prodotto della natura” una tutela riservata per legge alle “invenzioni dell’ingegno”. Il 29 marzo 2010, il giudice dichiara invalidi i brevetti sui due geni. Per i quotidiani americani è “una bomba”, per gli esperti di diritto, “una sentenza che lascia a bocca aperta”, per l’Aclu “una vittoria del popolo americano”.
«È un primo passo, ma importante per pazienti e medici» dice Mary-Claire King senza troppe illusioni: Myriad farà appello con l’appoggio dell’intera industria biotech. Però mentre stava aspettando la sentenza, ha «ricevuto un regalo». Tre ricercatori le hanno anticipato una scoperta [1] di cui i prossimi giudici dovranno tenere conto. Nelle banche dei geni – dove sono raccolte le descrizioni di ciascuno – hanno trovato, depositate anni prima, le sequenze del BRCA1 che nella richiesta di brevetto Myriad descriveva come inedite.
1.testo della nota.
Scoperta pubblicata nel maggio 2010 dalla rivista Genomics sotto un titolo insolitamente sarcastico: Metastasi del brevetto per il gene BRCA1.